Introduzione
1. 22/01/1984
Una teoria di uomini avanza in un tubo di plexiglass, il cranio rasato, lo sguardo
assente, il passo di marcia cadenzato.
Alle pareti, una sequela di video mostra in primissimo piano un volto magro e feroce.
Nell'aria perlacea risuonano le note
stridule, feroci di un discorso di indottrinamento propagandistico.
Gli uomini si recano in un cinema, si dispongono in file regolari, sul grande schermo
lo stesso volto continua
il suo discorso martellante di esaltazione dell'ideologia al potere.
È il 1984, è il mondo del
Grande Fratello
. Ma qualcosa non torna. Figura del dittatore di uno stato totalitario nel quale ogni individuo è tenuto costantemente
sotto controllo.
Il reality prende il nome da questo personaggio perché i concorrenti sono inquadrati
costantemente
da telecamere così che il pubblico possa seguire in qualsiasi tempo le loro azioni;
il format televisivo è stato esportato in oltre 40 paesi nel mondo.
Una ragazza in shorts rossi corre verso la macchina da presa, armata di un grosso
martello; entra nella sala
cinematografica inseguita da una squadra di poliziotti, prende slancio, con un grido
lancia il martello verso lo schermo.
«We shall prevail»
:
la frase del
Grande Fratello
ha appena risuonato quando il martello colpisce lo schermo, lo fa esplodere,
libera un vento luminoso che colpisce i volti e i corpi esterrefatti degli spettatori.
In sovrimpressione, letto da una voce
over, scorre la seguente scritta:
«On January 24th,
Figura del dittatore di uno stato totalitario nel quale ogni individuo è tenuto costantemente
sotto controllo.
Il reality prende il nome da questo personaggio perché i concorrenti sono inquadrati
costantemente
da telecamere così che il pubblico possa seguire in qualsiasi tempo le loro azioni;
il format televisivo è stato esportato in oltre 40 paesi nel mondo.
Apple
Computer will introduce
Azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali,
fondata da Steve Jobs,
Steve Wozniak e Ronald Wayne il 1 aprile 1976.
Macintosh
. And you will see why
1984 won't be like
"1984"
»
Personal computer commercializzato da Apple nel 1984.
1
.
Il 24 gennaio 1984
Apple Computer presenterà il Macintosh. E vedrete perché il 1984
non sarà un
"1984"
Il commercial incaricato di lanciare il nuovo computer
Macintosh
irruppe
nelle case degli americani il 22 gennaio 1984,
in una delle pause pubblicitarie finali del Superbowl, il più importante appuntamento
televisivo dell'anno. L'impatto sugli
spettatori fu tale che immediatamente i programmi di informazione lo ritrasmisero,
creando un effetto spirale che ne ingigantì
la diffusione. Il filmato non sarebbe mai più stato ritrasmesso in televisione dopo
quella sera.Personal computer commercializzato da Apple nel 1984.
22 gennaio 1984: teniamo a mente questa data, perché è il giorno
in cui i media iniziarono a finire.
2. La fine dei media
Il filmato 1984 è oggi un caposaldo della storia della pubblicità audiovisiva:
diretto da Ridley Scott
(reduce dal film Blade Runner), osteggiato dalla
Apple
, fortemente voluto da
Azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali,
fondata da Steve Jobs,
Steve Wozniak e Ronald Wayne il 1 aprile 1976.
Steve Jobs
in persona, è senza dubbio molto
più di un commercial: si tratta della visione teoricamente lucidissima di
cosa sarebbero stati i media del futuro
– ovvero i media di oggi. E della profezia altrettanto lucida che i media,
oggi, non ci sarebbero più stati
24 febbraio 1955
San Francisco,
California (USA)
- 5 ottobre 2011
Palo Alto
California (USA).
Cofondatore e amministratore delegato della Apple;
ideatore del Macintosh.
2
.
Il caso del commercial 1984
per il lancio del Macintosh e del suo impatto sulla
"computer culture"
viene attentamente analizzato da
T. Friedman, Electric Dreams: Computers in American Culture, New York University Press, New York 2005, pp. 100-120.
T. Friedman, Electric Dreams: Computers in American Culture, New York University Press, New York 2005, pp. 100-120.
Il riferimento alla satira distopica di Orwell è sintomatico. Alcuni commentatori hanno voluto vedere nel
Grande Fratello
un riferimento a
Figura del dittatore di uno stato totalitario nel quale ogni individuo è tenuto costantemente
sotto controllo.
Il reality prende il nome da questo personaggio perché i concorrenti sono inquadrati
costantemente
da telecamere così che il pubblico possa seguire in qualsiasi tempo le loro azioni;
il format televisivo è stato esportato in oltre 40 paesi nel mondo.
Bill Gates
e al principale competitor della
Nato il 28 ottobre 1955, a
Seattle,
Washington (USA).
Fondatore e presidente onorario di Microsoft.
Apple
del periodo, la
Azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali,
fondata da Steve Jobs,
Steve Wozniak e Ronald Wayne il 1 aprile 1976.
Microsoft
;
si tratta tuttavia di una visione riduttiva. Dietro il
Azienda informatica con sede a
Redmond, Washington (USA),
fondata il 4 aprile 1975 da Bill Gates e Paul Allen.
Grande Fratello
del
commercial
Figura del dittatore di uno stato totalitario nel quale ogni individuo è tenuto costantemente
sotto controllo.
Il reality prende il nome da questo personaggio perché i concorrenti sono inquadrati
costantemente
da telecamere così che il pubblico possa seguire in qualsiasi tempo le loro azioni;
il format televisivo è stato esportato in oltre 40 paesi nel mondo.
Apple
si apre, infatti,
l'intero panorama dei media otto-novecenteschi e della loro stretta alleanza con i
regimi totalitaristi che hanno
contraddistinto il Secolo breve. Media identificati in grandi e complessi apparati tecnologici (prima meccanici,
poi meccanico-elettronici); media legati a grandi e talvolta giganteschi agglomerati
economici; media utilizzati
da istituzioni e da Stati come strumenti di propaganda, di massificazione, di depersonalizzazione
dell'individuo.
Ebbene, rispetto a questa idea di media, il
Azienda statunitense che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali,
fondata da Steve Jobs,
Steve Wozniak e Ronald Wayne il 1 aprile 1976.
commercial 1984
dice due cose decisive.
Spot televisivo diretto da
Ridley Scott.
L'attrice rappresenta la venuta del Macintosh e l'attore rappresenta il
personaggio del romanzo 1984 di Orwell, Grande Fratello.
Il personal computer è promosso come mezzo per salvare l'umanità dalla "conformità".
In primo luogo, esso annuncia l'avvento di un nuovo media, mai visto e radicalmente
differente da quanto fino
a quel momento conosciuto: il personal computer. La cosa non è banale, se si considera
cosa fosse in realtà il
personal computer fino a quel momento. Entrati sul mercato dell'elettronica di consumo
a partire dalla seconda
metà degli anni Settanta, i microcomputer (o personal o home computers, in quanto opposti ai grandi mainframes
aziendali)
erano inizialmente macchine per il calcolo o per la elaborazione di testi scritti
(Commodore, Apple II, IBM PC e relativi cloni) e in alcuni casi per il videogioco
o altre funzioni ludiche (Atari).
Da un punto di vista strettamente tecnico, il
Macintosh
rappresentava un passo avanti molto importante ma tutto sommato relativo;
esso proponeva un'interfaccia grafica a finestre (ben differente e più piacevole delle
righe di testo degli altri personal)
e richiedeva l'uso di un nuovo strumento di interazione cui gli esperti davano pochissimi
anni di vita: il mouse.
La vera innovazione implicata dal lancio del
Personal computer commercializzato da Apple nel 1984.
Macintosh
tuttavia non era strettamente tecnica ma più ampiamente culturale;
ed è esattamente quanto viene comunicato dal
Personal computer commercializzato da Apple nel 1984.
commercial 1984
:
Steve Jobs e il suo team creativo intendono spostare
la percezione sociale del computer dall'area delle macchine di calcolo a quella dei
mezzi di comunicazione.
Il commercial diretto da Scott presenta per la prima volta il
personal computer come un media, al pari del cinema e della televisione.
Spot televisivo diretto da
Ridley Scott.
L'attrice rappresenta la venuta del Macintosh e l'attore rappresenta il
personaggio del romanzo 1984 di Orwell, Grande Fratello.
Il personal computer è promosso come mezzo per salvare l'umanità dalla "conformità".
Ma si salda qui immediatamente il secondo punto chiave di 1984.
Noi non vediamo affatto il nuovo
Macintosh
(al limite, riguardando con attenzione il filmato, possiamo scorgerne una versione
stilizzata sulla maglietta
bianca della ragazza): il prodotto è rappresentato solo metaforicamente attraverso
la giovane atleta che irrompe
nel cinema e manda in frantumi lo schermo. Una cosa tuttavia è certa: nel momento
in cui si presenta alla corte
dei media otto-novecenteschi, il computer ne decreta la distruzione. Non, si badi
bene, una distruzione economica
ma anzitutto una vaporizzazione culturale e politica. Il sistema dei media è già morto,
ci dice il
Personal computer commercializzato da Apple nel 1984.
commercial 1984
,
anche se non lo sa; e proprio nel momento in cui celebra i propri trionfi (il discorso
del
Spot televisivo diretto da
Ridley Scott.
L'attrice rappresenta la venuta del Macintosh e l'attore rappresenta il
personaggio del romanzo 1984 di Orwell, Grande Fratello.
Il personal computer è promosso come mezzo per salvare l'umanità dalla "conformità".
Grande Fratello
,
l'audience stratosferica del Superbowl che sta guardando lo spot) non si accorge che
è iniziato il processo
della propria sparizione.
Figura del dittatore di uno stato totalitario nel quale ogni individuo è tenuto costantemente
sotto controllo.
Il reality prende il nome da questo personaggio perché i concorrenti sono inquadrati
costantemente
da telecamere così che il pubblico possa seguire in qualsiasi tempo le loro azioni;
il format televisivo è stato esportato in oltre 40 paesi nel mondo.
3. La condizione postmediale
Questo libro parte dall'idea che la profezia espressa dal
commercial 1984
si sia oggi pienamente realizzata,
e che i media siano definitivamente morti. Certo, continuiamo a parlare di media,
a dibattere dei loro effetti e
dei loro rischi. Ci chiediamo quanto dei media del secolo scorso sia rifluito nel
presente, e dunque se possiamo
qualificare la situazione presente come post-cinematografica o
post-televisiva. Arriviamo anche a definire il computer
come un
"metamedia"
, in grado di
"ri-mediare"
media precedenti ricomprendendoli al proprio interno e incoraggiando
scambi reciproci.
Spot televisivo diretto da
Ridley Scott.
L'attrice rappresenta la venuta del Macintosh e l'attore rappresenta il
personaggio del romanzo 1984 di Orwell, Grande Fratello.
Il personal computer è promosso come mezzo per salvare l'umanità dalla "conformità".
Il punto di vista di questo libro è che tutte queste discussioni, per quanto importanti
e talvolta necessarie,
partano da una premessa sbagliata: ovvero dall'idea che esistano ancora i media.
In realtà, ritengo, viviamo oggi all'interno di una condizione postmediale,
che ha superato l'idea di una presenza dei media in seno alla società
liquidando di fatto i media otto-novecenteschi. Tale condizione chiede la messa a
punto di idee, concetti e modelli
radicalmente nuovi rispetto a quelli che nel passato ci hanno aiutato a fare i conti
con i media e a regolare le
nostre relazioni (ludiche, critiche, professionali) con essi.
Per cercare punti di riferimento e direzioni di ricerca, non abbandonerò l'universo
delle produzioni discorsive,
ovvero dei racconti, dei temi, delle rappresentazioni che circolano nel vasto e complessissimo
universo della comunicazione.
Ritengo, infatti, che questo universo non si limiti a funzionare (e a funzionare,
come ho detto, in un modo profondamente
differente da quello dei media otto-novecenteschi), ma sia in grado di riflettere
sul proprio funzionamento e di metterlo
in scena attraverso le grandi narrazioni che lo percorrono e ne animano le dinamiche.
Ecco perché, dopo aver riassunto in un primo capitolo le avventure che hanno portato
alla nascita, al trionfo e
infine alla vaporizzazione dei media, concentrerò l'attenzione su tre grandi complessi
narrativi che ricorrono
ossessivamente nell'universo della comunicazione contemporanea: li chiamerò rispettivamente
l'epos della
naturalizzazione, l'epos della soggettivazione e l'epos
della socializzazione. A ciascuno di essi dedicherò uno dei successivi capitoli.
«And you will see why 1984 won't be like
"1984"
»
.
Già, la nostra condizione non è il 1984.
Ma cosa è davvero la condizione postmediale?